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Pony e Arte per l'oncologia pediatrica



A Piazza di Siena per migliorare la qualità di vita in oncologia pediatrica

“Arte e Mondo Equestre si incontrano”

 

Tratto da www.askanews.it del 25/05/2024


Roma, 25 mag.– L’evoluzione del progetto “POP-Pony&OncologiaPediatrica: cavalli e pony per l’umanizzazione della cura ospedaliera” nato nel 2022 con un Protocollo di Intesa tra FISE-Federazione Italia Sport Equestre e l’U.O. di Oncologia Pediatrica della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli diretta dal Prof. Antonio Ruggiero.

L’obiettivo è, da un lato, rivolto alla promozione della qualità di vita dei pazienti durante l’ospedalizzazione e, dall’altro, l’avvio di un percorso riabilitativo volto a rimettere in gioco potenzialità e risorse dopo il percorso di cura.

Un lavoro sinergico tra FISE, FOP (Fondazione Oncologia Pediatrica) e l’U.O. di Oncologia Pediatrica che ha permesso un’accurata preparazione ed una specifica formazione rivolta ai tecnici FISE coinvolti.

Il Presidente della FISE Marco Di Paola ha sottolineato, ancora una volta, l’importanza dei progetti che vedono il cavallo come interprete di un percorso di assistenza e di carattere terapeutico. “Siamo contenti, ha dichiarato Di Paola, di proseguire questo percorso, iniziato nel 2022 con il Gemelli, e di aiutare i giovani pazienti del reparto di oncologia pediatrica, ad affrontare al meglio il percorso delle cure cliniche ed il recupero della normalità e della certezza nelle proprie possibilità”.

Due le fasi che contraddistinguono il progetto: “In therapy” con un lavoro svolto in ospedale grazie all’ingresso dei pony nei giardini del Policlinico e “Off therapy” con il coinvolgimento dei piccoli pazienti nei vari circoli ippici laziali, accompagnati da tecnici specializzati e formati e monitorati dalla referente FISE Dott.ssa Chiara De Santis Del Tavano.

Questo progetto si inserisce nel lavoro promosso dall’U.O. di Oncologia Pediatrica e finalizzato ad aiutare il paziente e la sua famiglia ad ammortizzare l’impatto della malattia oncologica oltre che a sperimentare risorse positive e benessere all’interno del contesto ospedaliero e nella fase successiva di fine terapia.

In tal senso il progetto POP si è mosso in sinergia con un altro progetto, E-Art (Emergenza-Arte) diretto dalla dott.ssa psicologa Antonella Guido, che promuove l’Arte e il suo valore terapeutico, attraverso laboratori artistico-espressivi attivati in modo permanente in reparto. Entrambi i progetti sono parte integrante e qualificante del percorso terapeutico, al fine di garantire al paziente una migliore qualità di cura e il riconoscimento delle sue esigenze fisiche, psicologiche e sociali.

In questa occasione è stata presentata l’opera, denominata “Anima”, un dipinto realizzato dall’artista Lara Androvandi con la collaborazione diretta anche dei piccoli pazienti che, nel corso dei laboratori di pittura, hanno scoperto la tecnica della pittura con l’acqua.

L’opera, dopo essere stata esposta all’interno della mostra “Cavalli d’autore 2023” di Siena, torna dai piccoli e giovani artisti che hanno contribuito a realizzarla e rimarrà negli spazi dell’Unità Operativa. Anima è un cavallo reale che tramite la Ebru Art prende vita su uno sfondo giallo, per ricordare il fiocco simbolo della “Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile”.


Pony e arte per la cura dei bambini: la collaborazione fra la Fise e il Policlinico Gemelli

(Isabella Di Natale del 25/05/2024 “La Repubblica”)


l progetto “Pop”, Pony&Oncologia Pediatrica, porta in ospedale i cavalli per aiutare i piccoli pazienti durante la terapia

«Nelle gare i cavalli saltano gli ostacoli così nella vita aiutano i pazienti a saltare l’ostacolo più alto: la malattia». È con questa metafora che, a Piazza di Siena, sono stati presentati i primi risultati del progetto POP (Pony & Oncologia Pediatrica). L’iniziativa partita nel 2022 da un accordo tra la Federazione Italiana Sport Equestri ed il Policlinico Gemelli di Roma ha previsto un ciclo di venti incontri presso i circoli messi a disposizione dalla Fise. «Per i bambini è molto importante mantenere un ponte con le attività esterne – ha spiegato Antonio Ruggiero, direttore dell’Unità Operativa di oncologia pediatrica dell’ospedale -. Questo fa comprendere ai piccoli che i percorsi di cura sono transitori e che dalla malattia si può guarire». Un modo per alleggerire le giornate dei malati e tornare ad una vita fatta di normalità.

Il progetto prevede una prima fase “In therapy”, con un lavoro in ospedale: «L’arrivo di questi pony nei giardini del Policlinico ha suscitato subito interesse. Tutti si chiedevano che cosa ci facessero i cavalli in ospedale», racconta con un sorriso il direttore. La seconda fase “Off therapy” si svolge nei circoli equestri, con i pazienti che hanno terminato il percorso di cura. «Durante il recupero bisogna curare il fisico, ma anche la mente. Riscoprirsi bravi in un’attività che rassicura i bambini e dà loro valore positivo», conclude Ruggiero.

Il ricordo della malattia, soprattutto nei pazienti più piccoli, a poco a poco svanisce e lascia il posto solo ai momenti di spensieratezza. Una volta lasciato l’ospedale, molti di questi decidono di mantenere il legame con i cavalli, iniziando a praticare equitazione. «È emozionante per noi che li abbiamo visti guarire. Chissà che tra loro non ci siano future storie di amazzoni e cavalieri», aggiunge la psicologa Chiara De Santis, specializzata in interventi assistiti con gli animali. Proprio da questa è arrivata l’idea di un diario che racconti emozioni, paure e momenti di benessere durante il difficile percorso di riabilitazione. «Abbiamo chiesto ai genitori di tenere nota di tutto quello che provano e vivono i loro figli – spiega la dottoressa -. È fondamentale includere le famiglie che fanno sacrifici enormi per stare accanto ai bimbi malati». La guarigione, insomma, non passa solo da medicine e cuciture sulla pelle. La sinergia tra istruttori di equitazione e medici ha portato gli animali a diventare parte dell’équipe. Il ruolo sociale dello sport è stato sottolineato dal presidente della Fise Marco di Paola: «In questa disciplina ci sono due atleti: il cavaliere o l’amazzone e il cavallo. Il fatto che un animale di seicento chili si faccia montare da un bambino di trenta ci fa capire quanto altruismo e collaborazione ci sia in loro».

Un filo parallelo lega i cavalli all’arte e all’oncologia. Nel corso della conferenza è stata presentata l’opera “Anima”, realizzata da Lara Androvandi durante il laboratorio artistico con i piccoli pazienti. Il dipinto è stato creato con la tecnica “Ebru Art”, pittura ad acqua con l’uso di un pennello in setole di criniera. Ad essere ritratta è la testa del cavallo su sfondo giallo, simbolo dei bambini malati di tumore. «In questi pezzi di carta che compongono l’opera c’è anche l’anima dei bambini che non ci sono più – racconta commossa l’artista che dagli occhi dell’animale ha fatto emergere un cuore -. Aver realizzato questa opera per il reparto oncologico mi emoziona e gratifica molto».

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